Food & Corona: l’impatto dell’emergenza sulle nostre tavole
In oltre un anno di pandemia è cambiato il quotidiano e così il rapporto che abbiamo con il cibo. Cuciniamo di più e mangiamo meglio, ma emergono anche disturbi dell’alimentazione
Tutti noi, nel corso dell’ultimo anno, abbiamo cambiato le nostre abitudini, chi solo in parte e chi radicalmente. Il Covid ha avuto un impatto sulle nostre vite sotto diversi punti di vista, in modi spesso imprevisti, ma non necessariamente negativi. Tra le altre cose è cambiato il nostro rapporto con il cibo, con la cucina e tutto ciò che ruota intorno a quello che è tornato a essere il focolare domestico.
L’amore per la buona tavola che caratterizza gli italiani, non è venuto meno a causa degli effetti drammatici della pandemia. Al contrario è emerso ancora di più, prendendo strade diverse da quelle che conducevano al nuovo ristorante assolutamente da provare. Gli italiani si sono fatti chef, hanno cominciato a dedicare più tempo e attenzione al cibo. I comportamenti in cucina e al supermercato si sono evoluti al passo con dodici mesi di emergenza col susseguirsi dei DPCM.
Dalla panificazione alla spesa online: il primo impatto del Corona sull’alimentazione
In una prima fase gli italiani hanno cominciato col fare scorte. Il secondo passo è stato cominciare a panificare, come si legge in questa infografica italiana che ricostruisce i primi effetti del Covid sulle abitudini alimentari nostrane a partire da studi statistici ad ampio spettro. Sempre nel corso dei primi mesi sono mutate radicalmente le abitudini d’acquisto.
Secondo l’Osservatorio “The World After Lockdown” il 37% degli Italiani ha incrementato la spesa alimentare sul web. La tendenza a comprare cibo online è stata mantenuta in parte anche dopo la prima ondata.
La maggior parte degli acquisti alimentari avviene sui siti della grande distribuzione (73%). Accanto a questi emergono canali alternativi o nati ad hoc, come le diverse applicazioni da scaricare. Soprattutto nelle città ci si rivolge alle aziende di delivery di maggior successo: Glovo, Justeat e Deliveroo.
Gli effetti sulla seconda ondata: qualità e informazione
A differenza di quanto avviene nel resto d’Europa, gli Italiani non tendono rinunciare alla qualità, al contrario. Secondo il rapporto Coop 2020 oltre il 40% della popolazione presta più attenzione a ciò che acquista, prediligendo i prodotti made in Italy e quelli sostenibili o salutari.
Nel corso dei mesi il rapporto con il cibo e le preparazioni casalinghe si è fatto più intenso. Anche se non siamo più in lockdown trascorriamo inevitabilmente più tempo in casa. Chi è in smart-working ha cambiato le abitudini alimentari. Internet è diventato una fonte primaria di ricerca per le ricette, anche per aumentare, grazie al cibo, le difese immunitarie e combattere le influenze stagionali.
A partire da marzo 2020 gli accessi ai siti e blog di cucina sono nettamente aumentati e questa tendenza è perdurata per tutto il resto dell’anno. Il successo del food su Internet è testimoniato anche dai più recenti dati Audiweb. Le statistiche relative a dicembre 2020 sulla total digital audience media mostrano che il sito Giallozafferano è al settimo posto tra i portali d’informazione online.
Per intenderci, prima vi sono siti come il Corriere della sera, Repubblica e le principali testate nazionali. Tra i primi 50 siti più consultati compaiono anche Cookist e Ricetta Sprint.
La riscossa dei libri cucina
Anche il settore dei libri di cucina ha registrato incrementi direttamente collegabili agli effetti del Covid. Stando ai dati del Kobo Book Report 2020 gli e-book a tema cibo hanno fatto registrare un aumento del 49% Tra i maggiori successi troviamo libri di cucina tradizionale, in particolare quelli su pane, pizza e dolci. Ma sono andati bene anche testi su come mantenere la linea e ricette per ridurre l’apporto di calorie.
Questa tendenza a leggere di più sul tema cibo è confermata anche dal sito di e-commerce Amazon. Nella sezione libri, i due titoli più regalati sono libri di cucina. Il primo è Insieme in cucina di Benedetta Rossi, blogger e protagonista di programmi TV molto seguiti. Il secondo è un testo sulla cucina vegetale e consapevole, Cucina Botanica di Carlotta Perego.
Il Covid e la fame emotiva
Purtroppo accanto alla maggiore attenzione al cibo preparato in casa emergono disturbi alimentari. Lo evidenzia uno studio effettuato dall’Università di Padova, in collaborazione con la Sissa di Trieste e con l’Università di Losanna. Il lockdown ha portato all’aumento dei disturbi da alimentazione incontrollata. Viene chiamata “fame emotiva” e indica quella tendenza a mangiare per risolvere emozioni come la tristezza e lo stress.
Lo studio ha preso in considerazione prima e seconda fase del lockdown. L’impatto del Covid sui dati dell’alimentazione ha indicato l’incremento di episodi di abbuffate compulsive. Queste sono imputabili al peggioramento della qualità della vita e alla riduzione delle relazioni sociali. Gli effetti sul comportamento alimentare sono diminuiti però con il passaggio alla seconda fase e alle misure meno restrittive.
Foto di copertina : Il giornale del cibo